PERCORSO SLOW TREK - Riale e Lago di Morasco
Passeggiata ad anello lungo le rive del lago di Morasco, in un ambiente alpino affascinante, per poi passeggiare tranquillamente tra i pascoli bucolici della Piana di Riale.
località di partenza e di arrivo: parcheggi alla base della diga (1747 m)
quota massima: riva sud (1850 m circa)
quota minima: Riale (1734 m)
dislivello: 150 m circa totali
distanza: 8,5 km totali
tempo di percorrenza al netto delle soste: 3 ore totali
tipologia di percorso: misto (sentiero, asfalto, sterrata)
segnaletica: cartelli bianco/rosso G00
acqua: fontane in Riale
periodo consigliato: da maggio a ottobre (da novembre ad aprile è pista di fondo)
come arrivare: dista 50 km da Domodossola. Direzione Crodo e quindi direzione Valle Formazza fino a Riale, termine della SS659. Parcheggi per le auto e area camper ai piedi della diga a pagamento (3,00 euro al giorno in alta stagione). Appena a valle di Riale alcuni parcheggi gratuiti con disco orario 2 ore. In autobus: linea Domodossola-Formazza, fermata Riale (solo luglio e agosto, nelle altre stagioni ferma a Ponte di Formazza) (www.comazzibus.com).
informazioni: Distretto Turistico dei Laghi – www.distrettolaghi.it; Ufficio IAT – fraz. Ponte, Formazza - tel. +39 (0)324.63059; Comune di Formazza – www.comune.formazza.vb.it; Associazione Turismo Commercio Formazza - www.valformazza.it; Comunità Montana delle Valli dell’Ossola – www.cmvo.it
l’itinerario
La passeggiata parte dalla piana di Riale, frazione di Formazza che può vantare di essere la più settentrionale del Piemonte. In effetti, la Val Formazza è l’estrema propaggine di questa regione, un piolo conficcato in piena Svizzera cui è collegata tramite il Passo del Gries (2479 m). Proprio da questa via giunsero nel corso del XII secolo le popolazioni Walser che dal Canton Vallese si insediarono nelle vallate prossime al Monte Rosa, tra Piemonte e Valle d’Aosta, con la loro cultura caratteristica mantenutasi fin quasi ai nostri tempi. Dall’ampio parcheggio adiacente all’area camper (10 € al giorno, comprensivo di acqua e corrente, carico e scarico acque) si imbocca la strada asfaltata sulla destra che si inoltra in salita verso il coronamento della diga (cartello “G00 Lago 0h15”).
La diga di Morasco venne costruita tra il 1936 ed il 1940, alimenta la centrale di Ponte e produce energia sufficiente a 30mila famiglie. Con la sua edificazione, venne interamente sommerso il paese omonimo che qui sorgeva dal XV secolo.
Utilizzando la strada la salita è dolce e graduale ma è possibile anche utilizzare le tracce di sentiero che “tagliano” in modo più ripido le curve, abbreviando il chilometraggio. Giunti al coronamento della diga, su cui sarebbe possibile passare, si continua lungo la sterrata che si inoltra pianeggiante lungo il lago, mantenendo l’acqua alla propria sinistra. Dove il bacino si restringe si trova una passerella metallica che supera l’acqua. Purtroppo non è accessibile poiché serve come passaggio invernale per gli addetti della diga. Tocca proseguire ancora sulla sterrata facendo attenzione, poco più avanti ad abbandonare la strada “G00” per un sentiero a sinistra in discesa che porta verso il ponte sul rio Gries. Superato il ponte il tracciato prende a salire fino agli edifici della centrale elettrica, dove torna a pianificarsi diventando una piacevole mulattiera. Questa con andamento ondulatorio porta a costeggiare tutto il lato occidentale e meridionale del lago, tornando alla diga. Qui ci sarebbe un sentierino che scende direttamente agli edifici sottostanti, ma in alcune condizioni di vegetazione è di difficile interpretazione. Meglio proseguire oltre la diga sulla via più evidente per poi piegare a sinistra e scendere in modo graduale sulla sterrata che passa accanto ad alcuni alpeggi dove si produce il noto formaggio Bettelmatt e, diventata asfaltata, porta fino a un rifugio. Dal rifugio si prosegue su asfalto fino a tornare al parcheggio. Ora si continua su asfalto fino alla borgata di Riale, una piacevole deviazione tra gli ampi pascoli pianeggianti. Superato un ristorante-locanda si entra tra le abitazioni della borgata, a sinistra, arrivando alla candida chiesetta (fontana). Soffermatevi sulla sua facciata e potrete vedere il livello raggiunto dalla neve nel 1951. Stupefacente!
Come si può vedere dai cartelli nei pressi della borgata, ci si trova sulla “Sbrinz-Route” (nota anche come “Via del Gries”), un percorso lungo 150 km che attraverso il Passo del Gries metteva in comunicazione Lucerna con Domodossola. Ogni anno, ad agosto, un corteo in costume fa rivivere, con cavalli e muli, questa antica via commerciale.
Attraversata la borgata dalle belle case ben recuperate (fontane), si sale a destra lungo un sentiero che in breve porta alla sommità del poggio su cui sorge l’Oratorio di S. Anna, edificio del XIX secolo eretto a ricordo della chiesetta della borgata di Morasco, sommersa dalle acque della diga. Il sentiero riporta alla strada asfaltata che si ripercorre a rovescio per tornare al punto di partenza.
per saperne di più
Gastronomia: formaggi…
Il Bettelmatt® è un formaggio ottenuto dalla lavorazione del latte di una sola mungitura, ottenuto soprattutto da mucche di razza Bruna Alpina, con stagionatura minima di due mesi. Le forme, del peso di 4-6 kg, hanno crosta liscia, pasta compatta e morbida dal colore giallo oro o paglierino e occhiellatura ad occhio di pernice. La produzione avviene tra i primi di giugno ed i primi di settembre in soli sette alpeggi delle Valli Formazza e Antigorio situati tra i 1800 ed i 2400 m: Morasco, Kastel, Val Toggia, Vannino, Poiana, Forno, Sangiatto. Sembra che fosse già noto nel XIII secolo e che il nome derivi dal walser bettel (questua) e matt (pascolo), quindi “pascolo della questua” e che fosse normalmente utilizzato come merce di scambio o di pagamento. Tra gli altri formaggi si ricordano il Formazza (fresco o stagionato), il Formazza Blu (erborinato), il Sümmer (esclusivamente estivo ottenuto da mucche che mangiano solo erbe fresche).
… e patate
Da sempre alimento base per gli abitanti della montagna, presenta le varietà: Pomater Häpfa (pasta gialla e buccia rossastra), Walser (pasta e buccia gialla) e Occhi Rossi Roti Öigje (pasta e buccia gialla, con “occhi” di colore rosso).
La Cascata del Toce
Non si può salire a Riale ed ignorare questa cascata, forse una delle più fotografate e, con i suoi 143 metri, la più alta d’Europa, visitata e citata da visitatori illustri come Richard Wagner, Gabriele D’Annunzio, la Regina Margherita, Re Vittorio Emanuele III, Giosuè Carducci… A quota 1657 m è facilmente visibile proprio dalla strada che da Formazza sale a Riale, a soli due chilometri prima della borgata. Dall’ampio parcheggio si raggiunge facilmente una passerella di legno sospesa sul vuoto proprio al di sopra del getto, anche se una vista migliore la si ha senza dubbio percorrendo il sentiero in discesa che la costeggia, seguendo una parte della Via del Gries/Sbrinz-Route (0,7 km -150 m fino al ponte sul Toce, poi bisogna risalire; in alternativa dal ponte si può proseguire fino alla borgata Sotto Frua - dove si trova una centrale elettrica e la curiosa cappella salesiana di Santa Madre dell’Esperanza - e ritornare con un autobus www.comazzibus.com). Purtroppo, essendo utilizzata per la produzione elettrica, la cascata non è sempre al massimo della sua forza e, per così dire, ha orari di apertura (www.comune.formazza.vb.it). L’albergo che spesso appare nelle foto al suo fianco è quello che si trova al parcheggio e risale al 1863, anche se l’attuale aspetto è più del 1926.
Casa Forte - Steinhause
In frazione Ponte di Formazza, appena prima della centrale elettrica, si trova l’austero edificio della Casa Forte-Steinhause, o “Schtei hüs (casa di pietra). Edificata nel 1569, fungeva da presidio e controllo sulle merci in transito lungo la via svizzera, oggi ospita un museo etnografico con oggetti legati al mondo della someggiatura e al trasporto delle merci, il magazzino delle merci e la cella, le camere arredate (per le aperture www.comune.formazza.vb.it).
consigli per i baby escursionisti
Fino a circa metà del giro del lago (dal parcheggio alla diga e lungo le rive settentrionali fino agli edifici della centrale) la passeggiata è possibile anche con passeggini, così come il tratto dal parcheggio alla borgata e quello che sale direttamente al rifugio. Non è accessibile invece il tratto che va dagli edifici della centrale fino alla diga (lato occidentale e meridionale del lago).
Realizzatori del percorso: Franco Voglino, Annalisa Porporato e Nora Voglino
Autori dei testi: Franco Voglino e Annalisa Porporato
46.42262378578, 8.4170293807983
46.42262378578, 8.4170293807983
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