VERBANIA - Stagione teatrale 2023/2024: Assassinio nella Cattedrale
Martedì 05 Marzo alle ore 21.00 presso Il Maggiore, Centro Eventi di Verbania si terrà Assassinio nella Cattedrale.
Il rapporto con il potere, una riflessione sulla libertà. Questo è il nucleo centrale dello spettacolo Assassinio nella cattedrale.
“Mai come oggi, il capolavoro di Eliot rappresenta una testimonianza senza tempo sul rapporto fra opposti, nel cuore della civiltà occidentale: Potere Tem porale e Potere Spirituale, Ragione e Fede, Individuo e Stato. Libertà e Costrizione” scrive nelle sue note di regia Guglielmo Ferro. “Nella vicenda così complessa (e di difficilissima analisi storica) fra Edoardo II e colui che sarà alla fine di un percorso politico e personale complicato e sofferto Arcivescovo di Canterbury leggiamo il dramma e l’esizialità delle scelte che oggi si compiono davanti ai nostri occhi.
Di più: vi leggiamo lo iato fra la micro e la macro Storia; fra la gr ande vicenda dell’Umanità e la vicenda privata, piccola a volte inutile, quasi sempre insignificante di ciascuno di noi. Persino nella nebulosità dei sicari, materialmente difficili da ricondurre con certezza alla responsabilità di Edoardo quale manda nte certo, leggiamo l’ambiguità del Potere e del suo Sistema nel rapporto con gli individui: manipolatorio, ricattatorio, inafferrabile. In questa ambiguità di fondo, sembrano rispecchiarsi tutte quelle precedenti e quelle a seguire: dalla “conferenza di Wansee” all’ “Irangate”. Una costante dell’infingimento, della manipolazione appunto del Sistema, che indirizza i destini di interi popoli senza apparentemente esercitare coercizione, ma, anzi, promuovendo libertà e democrazia. Non a caso, rappresentato nel 1935 proprio nei luoghi della vicenda reale, il dramma sembra raccontare più l’ascesa e il pericolo del nazismo, che le vicende dei Plantageneti. Oggi, il nostro allestimento, la nostra versione del dramma, mira appunto a questa “trasversalità” s torica; a questa “atemporalità”, orientata a togliere la matrice specifica a questo conflitto, restituendola a una dimensione più generalmente estesa. Una rotta precisa, un percorso fatto di convincimenti profondi. Una scelta confermata anche dalla presen za del Maestro di Teatro Civile più genuino che il nostro Paese esprime in questo momento: Moni Ovadia. Artista, attore, “cantore dell’impegno”, che anche nella sua appartenenza alla cultura “yddish”, suggerisce una polifonia di linguaggi e istanze an tropologiche, oltre che storiche, civili e sociali” conclude il regista.
Siamo nella Cattedrale di Canterbury, 2 dicembre 1170. Sono gli ultimi giorni dell’Arcivescovo Thomas Becket, di ritorno dalla sua permanenza in Francia durata sette anni. Il pericol o derivante dall’accrescimento del potere temporale della monarchia è l’argomento di discussione dei suoi sacerdoti al momento del suo arrivo e Becket stesso, giunto nella Cattedrale, esprime con rassegnazione la consapevolezza di andare incontro al martir io. Nell’interludio tra I e II atto, che corrisponde temporalmente alla mattina di Natale, Becket tiene un lungo sermone sul tema, con allusioni alla morte che sente oramai imminente. Nella seconda parte del dramma, che si apre il 29 dicembre 1170, infatti , quattro cavalieri del re si recano dall’Arcivescovo e lo accusano di tradimento, suggerendogli di fuggire. Becket rifiuta e ribadisce di essere disposto a morire. Il dramma termina con i quattro cavalieri che tornano una seconda volta nella cattedrale e uccidono l’Arcivescovo, affermando la necessità di quell’azione per impedire alla Chiesa di minare la stabilità del potere dello Stato.
Di Thomas Stearns Eliot
Regia Guglielmo Ferro con Moni Ovadia
Produzione Centro Teatrale Bresciano, Progetto Teatrando Catania
Biglietti acquistabili direttamente sul sito web del Centro Eventi Il Maggiore.