VIA FERRATA: "del Lago al Pizzo Andolla"
Nascita della Ferrata del Lago
Il 26 marzo 2002 si riuniscono, alla Casa Alpina del Club Alpino Italiano di Villadossola, le guide Beat Burgener, André Zurbriggen, la presidente del SAC della valle di Saas Diana Zurbriggen, le guide italiane Franco Farioli, Tabarini, i presidente del CAI di Villadossola Sergio Rossi, il responsabile dell’escursionismo Renato Boschi e per il soccorso alpino Giulio Frangioni per analizzare la possibilità di realizzare una via ferrata che porta al passo del Bottarello.
Lo spirito dell’iniziativa è quello di unire i due rifugi di Andolla della parte italiana e Almagellerhutte dalla parte svizzera per migliorare l’occupazione delle capanne; per poter intensificare i rapporti di amicizia tra le regioni montane dell’Italia e della Svizzera; per poter ammirare il paesaggio incantevole e caratteristico.
Nasce il “progetto” che viene discusso per trovare il modo migliore per realizzarlo, rispettando tutte le procedure burocratiche e di sicurezza.
Il 29 aprile 2002 viene richiesto il nulla osta in comune di Antrona, per la posa della via ferrata, che viene concesso il 16 maggio 2002.
Il 28 maggio 2002 viene spedito l’incartamento in sede Centrale del Club Alpino Italiano per la richiesta di copertura assicurativa.
Tutto è pronto per la posa degli ancoraggi e della fune, che avverrà nel mese di luglio 2002.
Il 5 e il 6 luglio 2003, in occasione del 50° del Rifugio Andolla, viene inaugurata la via “ferrata del lago”.
Un folto gruppo di svizzeri ed un gruppo di italiani si trovano la sera del 5 luglio al Rifugio Andolla per festeggiare, poi la mattina del 6 luglio si parte tutti per percorrere la ferrata ed al passo del Bottarello la Messa e la benedizione del percorso, il tutto in una atmosfera di grande amicizia.
Alla sera, al Rifugio Almagellerhutte grande festa con vino e formaggio prima di salutare i compagni di ferrata che scendevano a Saas Almagell. Da allora la ferrata è stata molto frequentata dagli svizzeri, ha già superato il collaudo di 4 inverni ed una serie di piccoli interventi di manutenzione ed è diventata un piacevole percorso per ammirare non solo le aspre montagne ma anche lo specchio lontano del Lago Maggiore ed è da questo che ha preso il nome.
“La Ferrata del Lago”
Per via ferrata si identifica un percorso preparato su una via di roccia e che è stato completamente attrezzata con corde, pioli e qualche scala in acciaio per consentire agli escursionisti molto esperti di cimentarsi con una parete verticale. Si ricorda che la differenza tra una via ferrata ed un sentiero attrezzato è sostanziale: il sentiero attrezzato serve ad agevolare un tratto di percorso escursionistico pericoloso ed esposto, ma non a superare tratti di parete. La via “Ferrata del lago” è stata creata per poter agevolare il collegamento con i rifugi di Andolla, dalla parte Italiana, e quello di Almagellerhutte nella parte Svizzera, permettendo così di poter percorrere interamente il giro del Pizzo Andolla.
Nessuno ha ancora stabilito internazionalmente un preciso codice di difficoltà delle vie ferrate, ma la quantità di itinerari e lo sviluppo di informazioni stanno portando ad una definizione delle difficoltà. Dal libretto “Sicuri in ferrata” edito dal C.N.S.A.S. lombardo, si deduce che la “Ferrata del lago” rientra nella definizione di: PD (poco difficile) – tracciato più articolato, con canali e camini, con passaggi verticali e tratti esposti; normalmente attrezzato con cavo o catena, con pioli e/o scale metalliche fisse. Nota – Altre variabili importanti, che possono modificare la difficoltà sono innescate dal maltempo, dalla pioggia, dalla neve, dal vento e dalla grandine; effetti in grado di rendere estreme anche le vie poco difficili. Bisogna inoltre tenere presente del tempo di approccio alla stessa; tempo che può aumentare il rischio di affaticamento generale.
Attrezzatura obbligatoria per la via ferrata
Per affrontare la via ferrata è obbligatorio avere:
- Il casco da roccia
- L’imbragatura completa di cosciali
- Il kit completo per vie ferrate consistente in: un dissipatore – due spezzoni di corda diametro 10,5 lunghi rispettivamente: metri 3,50 e metri 1,50 – due moschettoni a base larga con ghiera a scatto con fermacoda.
- I guanti da ferrata
- Calzature e vestiario adeguato
Raccomandazioni
- Evitare il temporale – La sera, prima della gita, si dovrà porre molta attenzione alle previsioni del tempo.
- Evitare di transitare in coppia su una stessa tratta.
- Evitare di far cadere i sassi
- Procedete sempre in sicurezza adoperando con cura i due moschettoni
- Essere consapevoli che il massimo grado di sicurezza si ottiene non solo dal materiale e dal suo corretto utilizzo, ma anche ponendo molta attenzione a quello che si fa, e quello che fanno gli altri
46.0864429, 8.1166323
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